La Toscana a piedi
SCARICA L’EBOOK delle Guide Ambientali: Cinque percorsi ad anello nelle province di Lucca, Pisa e Pistoia
È con molto piacere che annunciamo la pubblicazione del primo ebook composto dagli elaborati delle nuove guide ambientali ed ex corsiste di Kleis Formazione. Scarica l’EBOOK: La Toscana a piedi
Kleis Formazione eroga corsi di qualifica per guida ambientale dal 2019, siamo ormai arrivati all’ottava edizione.
Il valore didattico, divulgativo ed escursionistico
La preparazione di un elaborato è stata un’attività proposta ai partecipanti fin dalla prima edizione. Questa esperienza infatti ha un forte valore didattico, perché consente di ripercorrere e contestualizzare molte delle materie affrontate nelle lezioni. Al contempo gli elaborati si sono spesso configurati come possibili e probabili strumenti professionali, illustrazioni di percorsi che facilmente, una volta qualificati, i corsisti avrebbero potuto proporre ai propri clienti. E così è stato. Vedendo la qualità delle tesine presentati ci siamo resi conto che quei contenuti avrebbero potuto interessare un’utenza più ampia rispetto a quella degli studenti dei corsi.La selezione
Con l’aiuto dei docenti, e in particolare di Stefano Mezzani, abbiamo preso di nuovo in esame tutti gli elaborati (sono oggi 86 le persone che hanno frequentato le diverse edizioni e che quindi hanno prodotto una tesina). Ci siamo orientati su quelli che descrivevano un itinerario, e tra questi di preferenza gli itinerari “ad anello”, con un focus su tre province: Lucca, Pisa e Pistoia. Ecco quindi che siamo giunti a questa faticosa selezione tra tanti lavori interessanti. I percorsi suggeriti da Valentina, Fanny, Andrea, Lisa e Chiara impegnano gli amanti delle passeggiate con vario grado di difficoltà, di durata e in luoghi molto diversi. È un assaggio interessante di quello che il lavoro di guida ambientale può offrire nei territori della Toscana. Ringraziamo gli autori, i docenti dei corsi e in particolare Stefano Mezzani, che insieme hanno contribuito alla realizzazione di questo libro. Magari il primo di una serie.Visita la pagina del Corso per Guida Ambientale
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È stato pubblicato il DDL 833, un nuovo capitolo della telenovela sulle professioni turistiche
AGGIORNAMENTO: La legge è stata approvata in dicembre 2023, (leggi qui l’articolo dedicato.)
Eccoci a una nuova puntata dell’ormai decennale telenovela sulla legge nazionale per le Guide Turistiche: è stato finalmente pubblicato il testo del DDL 833 – di iniziativa governativa – che propone (come i quattro precedenti) la ridefinizione della professione di Guida Turistica.
Il testo è stato pubblicato a seguito della seduta della Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) che si è tenuta il 20 settembre 2023 (qui il verbale).
Luca De Carlo (FdI), Presidente della Commissione, ha presentato il DDL 833 (il testo pubblicato) come “abbinato” a tre diversi disegni di legge di iniziativa parlamentare già in discussione nelle precedenti legislature (qui un approfondimento). In effetti il DDL 833 riprende i punti essenziali già delineati dal testo unificato proposto da una precedente commissione nel marzo 2022. Anche la forma in 14 articoli è simile, ma con alcune modifiche che introducono elementi di ambiguità sostanziali.
Per questo procedo con una analisi per conferme e differenze rispetto al testo precedente, già analizzato qui (il testo unificato del 2022).
GUIDA TURISTICA NAZIONALE, ma
Il “MA” è d’obbligo, perché su questo aspetto (che è stato il motivo centrale del vuoto normativo degli ultimi dieci anni!) il DDL 833 resta intenzionalmente vago. Dall’articolo 4 infatti – quello dedicato all’esame di abilitazione – è stata tolta la frase “L’idoneità alla professione di guida turistica è valida su tutto il territorio nazionale”, che era invece specificata nel “vecchio” testo unificato. Il carattere nazionale della Guida Turistica è confermato invece nell’articolo 5, dedicato all’istituzione di un Elenco nazionale delle Guide Turistiche. Nello stesso articolo 5 però, al comma 4, si specifica “Fermo restando quanto previsto dall’art 3, comma 3, della legge 6 agosto 2013, n. 97”. Il riferimento è alla legge che introdusse il “famigerato” elenco dei “siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione”. Diverse sentenze del TAR hanno annullato quei provvedimenti (sono passati 10 anni!). La motivazione era chiara: si voleva formalmente sancire il carattere nazionale della Guida Turistica, introducendo però nella sostanza un nuovo “protezionismo” territoriale (leggi qui le puntate precedenti).L’impressione è di essere tornati al punto di partenza.
l’Esame di abilitazione
L’articolo 4 del DDL 833 è dedicato all’esame di abilitazione, e riprende in gran parte l’art 6 del “vecchio” testo unificato. Come detto in precedenza però sparisce il riferimento al carattere nazionale dell’abilitazione, e si specificano invece le linee guida dell’esame. L’esame sarebbe indetto annualmente dal Ministero del turismo e consisterebbe in una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica. Le materie d’esame sarebbero: storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, accessibilità e inclusività dell’offerta turistica e accertamento delle competenze linguistiche. Un decreto successivo dovrebbe precisare i dettagli dell’esame.i Requisiti di accesso
Restano molto esigenti i requisiti di accesso prospettati. Sarebbe infatti richiesta la certificazione della conoscenza di due lingue straniere, una a livello C1 (avanzato) e una a livello B2 del quadro comune europeo. Nonostante la certificazione, la conoscenza della lingua sarebbe ulteriormente verificata in sede d’esame. Oltre a questo è necessaria una laurea almeno triennale. Sparisce invece il riferimento alle classi di laurea. Si potrebbe quindi accedere all’esame con+ ogni tipo di laurea. Questi due aspetti combinati da una parte restringono molto la possibilità di accesso (ad esempio a chi potrebbe svolgere l’attività di guida turistica con grande competenza in una sola lingua straniera), e dall’altro ne riducono la specializzazione (per esempio un laureato in materie scientifiche potrebbe accedere all’esame, mentre chi ha fatto il liceo artistico o classico, ma non si è laureato, non potrebbe accedere).SPECIALIZZAZIONE E AGGIORNAMENTO
L’articolo 6 introduce una novità importante distinguendo per le guide turistiche l’opportunità di frequentare corsi di specializzazione tematiche o territoriale, e l’obbligo almeno triennale di seguire invece corsi di aggiornamento. I corsi di specializzazione dovrebbero essere autorizzati dal Ministero, e dovrebbero avere una durata minima di 50 ore (contro le 650 previste dal precedente testo unificato!). I corsi di aggiornamento invece dovrebbero essere definiti da successivi decreti e gestiti dalle Regioni con linee guida comuni. La frequenza dei corsi di specializzazione consentirebbe l’iscrizione a settori specifici dell’Elenco Nazionale delle Guide Turistiche. Gli stessi settori nei quali, per diritto acquisito, accederebbero invece le guide turistiche già abilitate. Niente si dice rispetto a quali vantaggi costituirebbe l’iscrizione a questi settori specifici, né come questi si relazionino all’elenco dei siti di particolare rilievo citati sopra.Di nuovo siamo di fronte a un’abilitazione nazionale, “intralciata” però da specifiche non chiarite. Ovvero: una volta ottenuto il patentino nazionale, senza frequentare corsi di specializzazione, una guida potrà comunque operare su tutto il territorio o no?
Non lo sappiamo.
le competenze: abilitazione ministeriale, aggiornamento regionale
A complicare ulteriormente le cose ci sono le competenze che il DDL 833 stabilirebbe. In Italia la formazione professionale è competenza delle Regioni, che abilitano figure a livello nazionale ed europeo. Già questo sistema genera non poca confusione tra le Regioni (ne abbiamo parlato qui). In questo caso addirittura si creerebbe un iter centralizzato (non Universitario ma dipendente dal Ministero), per poi chiamare di nuovo in causa la competenza regionale solo per l’aggiornamento.Altra perplessità: sarà mai possibile garantire la cadenza annuale di un esame nazionale al quale si candideranno (specialmente nelle prime edizioni, dopo anni di blocco) migliaia di persone?
DEFINIZIONE E OGGETTO DELLA PROFESSIONE
L’articolo 2 è dedicato alla definizione della professione, così come lo era l’articolo 1 del precedente testo. La differenza principale è la scomparsa del terzo comma, quello che nel vecchio testo unificato indicava la possibilità per le guide turistiche già abilitate di acquisire specializzazioni tematiche o territoriali. Questa scelta sembra un ulteriore indizio del fatto che quella specializzazione potrebbe non essere più un’opportunità successiva all’abilitazione, ma piuttosto una necessità senza la quale potrebbe essere impossibile lavorare. Ma questa per il momento è un’illazione.Il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero
Anche su questo aspetto sono confermati gli elementi introdotti nel precedente testo unico, con la richiesta di una formazione integrativa per chi, già abilitato in un altro paese, voglia lavorare stabilmente in Italia. A conferma delle perplessità espresse però si ritrovano, anche nell’articolo 6 dedicato a questo tema, molteplici riferimenti al “famigerato” articolo 3 della legge 97, e quindi all’elenco dei siti di particolare interesse. La guida straniera (come la nuova guida italiana, ritengo) dovrebbe di fatto specializzarsi per poter lavorare in molti siti (l’elenco ne comprendeva migliaia).Questo infatti è l’elemento di principale disaccordo tra quanto richiesto dall’Europa e numerose associazioni italiane di guide turistiche: impedire alle guide straniere (impreparate, dicono le associazioni) di operare stabilmente sul territorio.
Se non l’impedimento, il DDL 833 sembra voler rendere la cosa alquanto complicata.
ELEMENTI CONFERMATI
Il DDL 833 confermerebbe i provvedimenti presenti nel testo precedente per quanto concerne l’istituzione di un codice ATECO riservato alle guide turistiche e l’istituzione dell’Elenco Nazionale presso il Ministero.
Ingresso gratuito, MA
L’articolo 9 conferma anche l’ingresso gratuito per le guide abilitate nei siti di interesse turistico per motivi professionali, di ricerca o di formazione. Anche in questo caso però si richiama l’articolo 5, comma 4, e quindi la legge 97, che di fatto limiterebbe la gratuità solo alle guide specializzate sul territorio.Le perplessità
In tutto l’articolo ho usato il condizionale. Non perché io creda che questo disegno di legge non sarà approvato. Al contrario, credo che il DDL 833 – magari emendato e discusso – sarà approvato in tempi abbastanza brevi. Sarà approvato perché le scadenze europee, il PNRR e i numerosi annunci impongono di “fare qualcosa”. Ho usato il condizionale perché credo che dopo tanti anni questa proposta sia un passo indietro rispetto alla definizione della professione. Soprattutto nel caso in cui il DDL venisse approvato così com’è, non si tratterebbe – a mio parere – del punto di arrivo di questo lungo iter legislativo. Temo che i tanti elementi evidenziati potrebbero innescare nuove sentenze, blocchi e attese. Ricapitolo le principali perplessità:- Contraddizione tra abilitazione nazionale e limitazioni territoriali
- Discutibile severità dei requisiti di accesso sulla conoscenza delle lingue
- Discutibile leggerezza dei requisiti di accesso per i titoli di laurea
- Complicazione delle competenze tra Ministero e Regioni
- Costante richiamo all’elenco dei siti di particolare interesse, già “bocciato” da precedenti sentenze
Chi ci rimette? Ovviamente le nuove generazioni di professionisti, quelli che sono preparati da anni, che hanno studiato già, ma che non possono lavorare come guide turistiche.
di Matteo Pieri
Se vuoi ripercorrere tutta la telenovela puoi leggere:
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Professione Accompagnatore turistico: il settore crocieristico, uno dei più attivi in Toscana
Di Matteo Pieri A giugno sono stato con la famiglia in crociera in Norvegia. Non mi definirei proprio un “tipo da crociera”, ma ho due figli, una di dodici anni e uno di tre, e la crociera sembrava la soluzione migliore per vedere molto evitando di guidare continuamente. Infatti in una sola settimana abbiamo visto Bergen, Eidfjord, Kristiansand, Oslo e Copenaghen. Certo, sono state soste di una sola giornata, ma ci hanno permesso di scoprire un sacco di cose. Inutile dire che a bordo tutto era molto comodo e piacevole. Alcuni momenti dello staff della crociera:È un bel lavoro. Un lavoro di certo faticoso, ma che permette di incontrare persone di tutto il mondo, vedere bei posti e conoscere storie interessanti.
L’ACCOMPAGNATORE TURISTICO E I CROCERISTI
Nei gruppi ci sono le famiglie, le persone anziane e i giovani, ognuno col proprio ritmo e le proprie esigenze. Spesso sono gruppi eterogenei anche per nazionalità, e l’accompagnatore turistico deve condurli facendo rispettare i tempi con gentilezza. L’accompagnatore fornisce le informazioni essenziali, sia dal punto di vista organizzativo che culturale, racconta episodi e risponde alle curiosità dei turisti. Servono molta pazienza, molta curiosità e una grande capacità di affrontare e risolvere prontamente i problemi. Ecco come funziona una crociera, ho pensato, come le tante crociere che approdano sulla costa tirrenica e che trovano l’accoglienza degli accompagnatori turistici toscani e laziali, quelli che si formano presso la nostra agenzia formativa. La crociera permette di scoprire posti nei quali magari un turista può tornare per più giorni, proprio come io voglio tornare a Copenaghen.Il settore croceristico in toscana
I numeri sono impressionanti, e la crescita dopo il periodo pandemico è ripresa con grande rapidità. Solo a Livorno, nel 2022, si sono registrati oltre 400mila passeggeri, +676,9% rispetto all’anno precedente (leggi l’approfondimento). Vuol dire migliaia di tour da gestire, migliaia di professionisti qualificati da impiegare contemporaneamente ogni giorno per una stagione che si allunga. Ed eccoli i croceristi del Mediterraneo che approdano a Livorno per partire alla volta di Pisa, di Lucca e di Firenze. È così che cominciano a lavorare molti nuovi Accompagnatori come Francesco, che ci ha mandato questo micro-reportage dei suoi primi tour, oppure Caterina, che lavoro con le crociere di Civitavecchia. La giornata di Francesco, nuovo Accompagnatore Turistico: Il racconto di Caterina, nuova Accompagnatrice Turistica:Corsi correlati
I dati sulla ricaduta occupazionale dei corsi erogati
Ogni anno Kleis Formazione effettua un’indagine sulle persone che hanno concluso un corso nell’anno precedente. I dati emersi dall’ultimo questionario sono particolarmente incoraggianti: oltre il 90% di chi ha frequentato un corso oggi lavora!Lo strumento di rilevazione
La rilevazione dei dati avviene con l’invio di un questionario anonimo online tramite mail e whatsapp a tutte le persone che hanno concluso un corso almeno 6 mesi prima. All’indagine partecipa mediamente un quarto della popolazione presa in esame.La ricaduta occupazionale
Questo significa che il 43% delle persone che nel 2022 erano disoccupate hanno trovato un lavoro negli ultimi sei mesi. Considerando che i partecipanti complessivi ai corsi del 2022 sono stati 191, proiettando la percentuale sul numero complessivo, possiamo ipotizzare che 171 persone su 191 oggi abbiano un lavoro, ovvero 82 in più rispetto all’inizio dei corsi.
La qualità dell’occupazione
Nel dato rilevato ricadono molti tipi di contratti e anche lavori che in effetti possono avere poco o niente a che fare con i contenuti del corso. Per questo il questionario chiede anche se il lavoro abbia molto, poco o niente a che fare con i contenuti studiati nel percorso formativo. Anche in questo caso il risultato è molto positivo: l’80,65% delle persone dichiarano che la propria attività è inerente al corso frequentato almeno in parte. Si deve tener presente poi che una parte del catalogo (Corso per Tatuatore, Corso per Accompagnatore Turistico, Guida Ambientale) sono rivolti per lo più ad attività da libero professionisti, quindi queste persone difficilmente potranno dichiarare un lavoro da dipendenti al 100% inerente l’argomento di studio.I settori
Negli anni precedenti non era stato possibile fare valutazioni per i singoli settori, perché il numero dei questionari ottenuti, suddiviso per i singoli corsi, dava un campione troppo ristretto. Oggi però, aggregando i dati ottenuti dal 2019 al 2022, abbiamo un numero sufficiente di risposte per fare alcune considerazioni di dettaglio. L’analisi così aggregata conferma quello che gli operatori del settore percepiscono: il settore socio-sanitario richiede sempre nuovo personale qualificato, infatti oltre il 90% delle persone intervistate nei quattro anni lavorano come addetti all’assistenza di base o magari come OSS (chi ha fatto il corso integrativo). È interessante anche il dato dei corsi dell’ambito amministrativo-contabile (Corso di Contabilità, Corso di Segreteria Amministrativa…) che, anche se non hanno percentuali altrettanto alte di occupati, sono i corsi che maggiormente aiutano ad inserirsi. Infatti si passa da una percentuale del 45% di occupati a inizio corso all’80% a sei mesi dalla conclusione. Per il settore turistico (Corso di Accompagnatore Turistico, Corso per Guida Ambientale) si conferma l’alta richiesta del mercato ma anche la maggiore stagionalità, quindi collaborazioni o contratti più brevi e spesso l’abbinamento di due professioni che a volte sono in continuità e altre volte invece sono del tutto diverse.I nostri consigli
Nonostante questi ottimi risultati, nella promozione delle nostre attività, non parliamo tanto dei numeri quanto delle storie individuali. La scelta di un percorso formativo infatti è importante, e riguarda soprattutto la motivazione e le inclinazioni di chi decide di impegnarsi. Nessun corso di per sé può portare a un nuovo lavoro, si tratta sempre della combinazione di una serie di elementi: preparazione tecnica, motivazione, consapevolezza del ruolo, richieste del territorio, disponibilità a imparare…Usiamo spesso la metafora della palestra: l’agenzia formativa mette a disposizione attrezzature, docenti competenti, momenti di orientamento e tutoraggio, contesti in cui svolgere stage e laboratori pratici… Proprio come in palestra si trovano trainer, attrezzi e corsi, ma è poi il singolo partecipante che fa la differenza con lo studio e il coinvolgimento.
Per questo l’attività di Kleis Formazione è sempre incentrata su percorsi di orientamento individuale, ai quali vengono dedicati momenti di incontro gratuiti (Leggi anche: Il self marketing comincia dal curriculum) o appuntamenti presso la nostra sede, dove la Direttrice Luisa Viscomi e i tutor sono sempre disponibili.
Ecco alcune delle storie individuali dei nostri corsisti, in questo caso le partecipanti al corso di Segreteria Amministrativa, che hanno avuto un ottimo riscontro nel lavoro.
La discussione sul Testo unificato
AGGIORNAMENTO: La legge è stata approvata in dicembre 2023, (leggi qui l’articolo dedicato.)
I testi riportati in questo articolo sono stati richiamati dal nuovo DDL 833: qui l’aggiornamento del 23/09/2023
Dopo nove anni di attesa e di discussioni si intravede una via di uscita dal vicolo cieco nel quale era finita la normativa per la professione della Guida Turistica. Il Senato sta lavorando sugli emendamenti al Testo unificato per i Disegni di Legge N. 1921 e 2087.
Per una nuova legge sulle guide turistiche, forse è la volta buona.
In questa nuovo Testo unificato i due Disegni di Legge cambiano profondamente impostazione rispetto ai due testi originali (leggi qui l’approfondimento: Nuova legge sulle guide turistiche: dalla padella alla brace?). E per fortuna, è il caso di dire.
Perché per come le proposte erano impostate la legge avrebbe costituito un ritorno al passato, e avrebbe aperto a probabili nuove controversie. In questa nuova versione invece si accolgono molte novità, con un compromesso che sembra attuabile.
Il carattere nazionale del titolo di guida turistica
Il testo conferma in modo inequivocabile il carattere nazionale del patentino di guida turistica. Questo era il nodo che aveva portato a un provvedimento europeo e poi al blocco dell’accesso alla professione. Se la legge sarà approvata finalmente sarà istituito un Elenco Nazionale delle Guide Turistiche italiane (Art 5).L’elenco nazionale
L’elenco, affidato al Ministero del Turismo, sarebbe aggiornato con la specifica delle specializzazioni tematiche o territoriali, e delle lingue straniere per le quali ogni guida sarebbe abilitata.definizione della professione
L’articolo 2 descrive la guida turistica come “il professionista che abbia conseguito (..) il titolo idoneo a illustrare e interpretare (..) i beni materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio storico, culturale, religioso, architettonico, artistico, archeologico e monumentale italiano.” È significativo il terzo comma dell’Art.2, che introduce l’idea che le guide turistiche possano conseguire ulteriori specializzazioni, tematiche o territoriali, attraverso i corsi di formazione riconosciuti dalle regioni.Accesso alla professione
Per accedere alla professione di Guida Turistica sarà necessario superare un esame di idoneità annualmente indetto dal Ministero del turismo. Le caratteristiche dell’esame dovrebbero essere definite dal Ministero stesso entro 180 giorni dall’approvazione della legge, con apposito decreto.Requisiti di accesso
Questa è una delle novità più rilevanti rispetto alla normativa precedente. L’Art.6 introdurrebbe infatti la necessità di aver conseguito una laurea triennale per poter accedere all’esame di idoneità. Le classi di laurea ammesse sarebbero specificate entro i 60 giorni successivi all’approvazione della legge con un apposito decreto del Ministero del turismo.Corsi di formazione e specializzazioni
L’Art. 7 è dedicato ai corsi di formazione e specializzazione. Questi corsi di competenza regionale avrebbero una durata di 650 ore, i partecipanti dovrebbero essere Guide Turistiche già abilitate, le quali potrebbero in questo modo iscriversi a sezioni speciali dell’elenco nazionale. Queste specializzazioni potranno riguardare sia le competenze territoriali (approfondimenti su una specifica città, su una provincia o una regione – la divisione dei territori non è ancora specificata), ma anche determinate competenze trasversali o settori specifici. L’Art. 2 in particolare specifica che le specializzazioni possono caratterizzarsi: a) per settori culturali, artistici, artigianali, tecnico-scientifici ed enogastronomici; b) per la didattica museale e le specifiche tecniche di comunicazione con persone diversamente abili, nonché per altri settori culturali e tecnici utili all’esercizio della professione Si tratterebbe pertanto di corsi molto impegnativi, se si pensa che sono rivolti a persone con laurea triennale, che già hanno dimostrato un’adeguata preparazione sulla storia dell’arte e altre materie di competenza delle guide turistiche.Codice Ateco
L’Art. 8 specifica l’impegno del Ministro dello sviluppo economico di individuare un codice ATECO (Classificazione delle Attività Economiche dell’Istat) specifico per le guide entro i 60 giorni dall’approvazione della legge. Viene confermata la gratuità per le Guide Turistiche negli ingressi ai musei e a tutti i luoghi della cultura di gestione sia pubblica che privata (Art. 9).LE guide europee ed extraeuropee
L’Art.4 è dedicato alle guide turistiche di altri paesi. Quelle abilitate in un altro paese europeo potrebbero operare occasionalmente in Italia, e in via stabile integrando la formazione (in modalità da specificare con successivi decreti). Questo è un altro nodo controverso, che aveva mosso molte associazioni verso un atteggiamento “protezionistico”.La proposta reintroduce quindi una forma di specializzazione territoriale, ma questa sarebbe successiva all’abilitazione delle guide. Una soluzione che potrebbe coniugare la necessità di “misurare” la specializzazione territoriale delle guide stesse, con la necessità di garantire la libera concorrenza a livello nazionale.
Le prese di posizione ostili
Non si sono fatte attendere le dichiarazioni di alcune associazioni di guide turistiche locali, che si sono subito schierate in toto contro la legge in discussione. Le rimostranze espresse sono sempre le stesse: no alle guide straniere, no alla guida nazionale, no ai corsi di qualifica. Non sarebbe nemmeno un ritorno al passato, dal momento che le guide di un tempo si qualificavano con i corsi, e con un titolo di studio spesso più basso della laurea triennale.Speriamo che questa volta certe voci vengano riconosciute come anacronistiche, e che si stringano i tempi per dare risposte a tante persone, giovani e meno giovani, che vogliono lavorare nel turismo con competenza e passione.

Per approfondire:
Nuova legge sulle guide turistiche: dalla padella alla brace?
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Il mix formativo: lezioni in aula, lezioni sincrone online, lezioni asincrone, escursioni e tirocinio
Il corso per guida ambientale di Kleis Formazione, anche durante il periodo pandemico, ha sempre previsto molte lezioni in esterna. Adesso però un accordo interregionale ha stabilito che, con la fine del periodo pandemico, non sarà più possibile erogare corsi di formazione riconosciuta completamente online. Per questo Kleis Formazione ha progettato una nuova formula del Corso per Guida Ambientale, con un mix che sfrutta tutte le modalità formative. Il percorso formativo per diventare Guida Ambientale è molto impegnativo e prevede complessivamente 600 ore di formazione. Le persone si avvicinano a questa qualifica da percorsi professionali e di studio diversi.Per poter conseguire il titolo è necessario dedicarci un periodo che va da un minimo di 5 mesi (nell’edizione FULL TIME) a uno di 8 mesi, spesso coniugando la formazione con gli impegni professionali e familiari.
LE NOSTRE LINEE GUIDA
Per questo nella nuova progettazione abbiamo voluto sfruttare tutte le modalità formative, in modo da poter coniugare al meglio le diverse linee guida che ci siamo posti:- Massimizzare la docenza sul campo con le escursioni (approfondimento qui);
- Minimizzare le trasferte con una quota di lezioni online;
- Massimizzare l’efficacia formativa con l’interazione in aula (ne parliamo qui);
- La personalizzazione dello stage per venire incontro alle esigenze del singolo partecipante;
- Il confronto con molti professionisti, con il coinvolgimento di sei guide ambientali nel corpo docente.
La struttura del corso
La nuova versione del corso è articolata così:- 106 ore di lezioni online sincrone;
- 26 ore di FAD (formazione online asincrona);
- 388 ore di lezione in presenza (di cui circa 220 in escursione);
- 80 ore di stage;
- Esame finale di Qualifica.
LA PRESENTAZIONE DEL CORSO
Per illustrare le caratteristiche del nuovo corso, ma anche per fare una piccola esperienza di quella che è la professione di Guida Ambientale, organizziamo brevi escursioni guidate dai nostri docenti. La prossima è programmata per sabato 4 marzo, alle Parole d’Oro. La partecipazione è gratuita ma è necessario prenotare, perché i posti sono limitati. Trovi tutti i dettagli sull’evento Facebook.Corsi correlati
Le nostre soluzioni per sfruttare al meglio il mix formativo: in aula, online sincrona e FAD
Il triennio 2020-2022 è stato segnato da grandi cambiamenti nelle abitudini degli utenti dei nostri corsi. Docenti e discenti hanno imparato ad utilizzare strumenti nuovi per aggiornare le proprie competenze. Da settembre 2022 però un accordo interregionale ha stabilito che, con la fine delle restrizioni, non sarà più possibile erogare corsi riconosciuti completamente online. Questa disposizione apre a una nuova stagione, nella quale la formazione tornerà in gran parte in presenza, senza però perdere l’opportunità di svolgere online alcune parti teoriche dei percorsi formativi. La formazione online ha permesso di far fronte a un periodo di difficoltà, e offre l’opportunità di integrare in modo più semplice gli impegni lavorativi, quelli familiari e la formazione. Tuttavia, come già argomentato (leggi: Il ritorno alla formazione in aula) la formazione in presenza garantisce una maggiore efficacia per una serie di fattori:- maggiore livello di attenzione
- maggiore confronto tra colleghi
- possibilità di interazione fisica
- comunicazione non verbale potenziata
- condivisione dei momenti di pausa
- condivisione dei materiali fisici
Le due modalità formative non devono essere necessariamente in antitesi, e anzi possono essere integrate per sfruttare il meglio dell’una e dell’altra.
Per affrontare questa nuova fase Kleis Formazione si è mossa in due direzioni:
- Ampliare e diversificare le edizioni su diverse sedi
- Riprogettare i corsi integrando diverse modalità formative
I Corsi di Kleis Formazione a Firenze
La formazione online ha permesso a molte persone di frequentare i nostri corsi anche da molto lontano, da altre regioni e addirittura da paesi esteri. Col ritorno parziale in aula ovviamente tornano i problemi logistici. Per questo ci siamo attivati per proporre nuove edizioni dei nostri corsi in due sedi della Toscana: a Lucca, dove si trova la nostra sede principale, e a Firenze. Ecco le edizioni dei corsi programmati a Firenze nel primo semestre del 2023:- Corso per Tatuatore – iniziato a dicembre 2022 e in svolgimento
- Corso di Contabilità – inizio 30 gennaio
- Corso per Agente Immobiliare – inizio 3 marzo
- Corso per Accompagnatore Turistico – inizio 2 maggio
- Corso di Guida Ambientale – inizio 12 maggio
LA SEDE DI SVOLGIMENTO
Per le lezioni a Firenze abbiamo individuato la sede di svolgimento ideale nelle aule del Centro Convegni e Meeting Salesiani Don Bosco, in via del Ghirlandaio 40. Si tratta di una struttura molto comoda da raggiungere, vicina alla stazione Campo di Marte e con un parcheggio interno riservato a docenti e corsisti. La zona è facilmente raggiungibile anche con il trasporto pubblico (linea 6 e 14 da Santa Maria Novella a Piazza Adua). La struttura scolastica offre spazi molto ampi e attrezzati per le nostre lezioni e per gli incontri di orientamento con le persone interessate ai corsi.Con questa nuova opportunità Kleis Formazione è in grado di offrire per ogni semestre due edizioni per ogni corso, una a Lucca e una a Firenze, con orari di frequenza diversi e alternati (mattina, pomeriggio, serali e al sabato), in modo da poter venire incontro alle tante e diverse necessità dell’utenza.
I nuovi corsi di qualifica
L’abitudine diffusa alla formazione a distanza e l’aggiornamento della normativa regionale ci hanno permesso di riprogettare i nostri corsi sfruttando un mix di modalità formative:- Formazione in aula con laboratori e simulazioni
- Formazione sincrona online per i contenuti teorici
- FAD – Formazione asincrona online, per integrare la preparazione con moduli di approfondimento
- Lezioni in esterna per fare esperienza “sul campo”
- Formazione o the job con i tirocini
- Corso per Tatuatore
- Corso per Guida Ambientale
- Corso per Addetto all’Assistenza di Base
- Corso per Tecnico dell’animazione socio-educativa
Le differenze tra i percorsi formativi nelle diverse regioni
Abbiamo parlato di come la competenza regionale sulla formazione produca una serie di contradizioni e differenze territoriali (per approfondire: Titoli nazionali, formazione regionale: la giungla burocratica). La situazione delle Guide Ambientali merita però un focus particolare: ci sono Corsi e corsi.I CORSI DI QUALIFICA
Per diventare Guida Ambientale è necessario frequentare un corso di Qualifica e superare l’esame finale (per approfondire: Una guida per diventare Guida Ambientale). Chi è in possesso di specifici titoli di studio può richiedere direttamente la partecipazione all’esame finale, preparandosi in autonomia. La situazione è estremamente variegata. Ci sono Regioni nelle quali la figura professionale non è nemmeno normata, quindi in quelle regioni è impossibile ad esempio ottenere il patentino. Tuttavia, trattandosi di un titolo nazionale, anche chi risiede in quelle regioni può effettuare corsi ed esami in altre regioni, e ottenere comunque l’abilitazione.LA DIFFERENTE DURATA COMPLESSIVA
Anche dove i corsi sono riconosciuti e attivi però si riscontrano differenze enormi.In Regione Toscana il Corso di Qualifica per Guida Ambientale è di 600 ore complessive e comprende necessariamente un periodo di tirocinio.
Altre Regioni prevedono invece corsi di 300 ore, e addirittura corsi di sole 150 ore, che non prevedono alcuno stage!
In questi percorsi formativi vengono indicate un totale di 70 ore di teoria (in Toscana sono circa 500, e 70 non corrispondono nemmeno a una singola unità formativa della parte tecnico-professionalizzante).
LE DIFFERENZE SULLA PARTE PRATICA IN ESTERNA
Anche per quanto riguarda la didattica in esterna, se si sommano le ore di escursioni didattiche e quelle di tirocinio in affiancamento a Guide Ambientali, nei nostri corsi, ma anche in quelli di altre agenzie della Toscana, si effettuano circa 300 ore, a fronte delle 80 proposte in quelli che possiamo chiamare “corsi brevi”. Il Corso per Guida Ambientale è certamente uno strumento per ottenere un titolo abilitante alla professione, e tutti i percorsi riconosciuti dalle varie Regioni lo sono. Si può quindi scegliere un percorso breve e raggiungere questo obiettivo.Noi riteniamo però che un Corso di Qualifica debba prima di tutto essere un percorso di crescita personale e professionale, che permetta non solo di fregiarsi del titolo, ma soprattutto di ESSERE una Guida Ambientale.
I contenuti
Questi sono solo i principali contenuti previsti dai corsi di qualifica della Regione Toscana: Contenuti di base:- normative di settore con particolare riferimento alla legislazione in materia di tutela ambientale e urbanistica riguardo alle aree protette
- deontologia professionale
- aspetti contabili, fiscali, previdenziali e contrattuali
- nozioni di marketing turistico
- elementi generali di storia, archeologia, geografia, folclore, tradizioni, usi e costumi della Toscana
- elementi generali di chimica e biologia
- prevenzione, infortunistica e pronto soccorso
- zoologia
- geologia
- botanica
- climatologia, meteorologia e nivologia
- sentieristica e segnaletica
- orientamento, topografia, cartografia
- tecniche escursionistiche
- norme di comportamento in caso di imprevisti
- individuazione, progettazione, realizzazione, documentazione e offerta di itinerari
- sicurezza e primo soccorso in ambiente naturale
- gestione e conduzione dei gruppi
- problem solving
- comunicazione efficace
La qualità professionale
Il problema delle differenze regionali è radicato e non ci stupisce. È spiazzante invece vedere come associazioni di settore, che dovrebbero proteggere e garantire la qualità professionale della categoria, promuovano questi “corsi brevi” sui propri canali e vantino un contributo diretto sulla docenza, tanto che le pagine web dedicate sembrano quelle di un’agenzia formativa, piuttosto che di un’associazione di categoria.Corsi correlati
L’ultima rilevazione indica che più dell’80% di chi ha frequentato un corso oggi lavora.
Fin dalle prime edizioni i corsi di Kleis Formazione hanno prodotto un’ottima ricaduta occupazionale. Viste le difficoltà del periodo pandemico però non ci aspettavamo che questi dati potessero addirittura migliorare. È quanto emerge dalla rilevazione annuale ripetuta a luglio 2021. Al sondaggio ha risposto il 24% del totale del campione, ovvero di chi nel 2020 aveva concluso un percorso formativo tra i seguenti: Segreteria Amministrativa, Contabilità e Bilancio, Accompagnatore Turistico, Receptionist, Agente Immobiliare e Addetto all’Assistenza di Base. Un breve riassunto in videoI risultati del sondaggio
Come illustrato nel seguente grafico, all’inizio dei corsi le persone occupate (a tempo parziale o pieno) erano il 46,2%, e altrettanti erano i disoccupati.

Oggi le persone occupate (a tempo parziale o pieno) solo l’80,7%. Gli occupati totali sono quindi quasi raddoppiati a seguito del percorso formativo svolto. Di questi il 69,2% lavora a tempo pieno e solo l’11,2% (per scelta o per necessità) lavora a tempo parziale.


I settore con più ricaduta occupazionale
Queste percentuali non sono analoghe tra i partecipanti ai diversi corsi. Come c’era da aspettarsi per gli Accompagnatori Turistici le opportunità nel 2020 sono state ben poche, e tuttavia qualcuno è riuscito ad avviare una prima collaborazione. Sempre nel settore turistico si rilevano però le assunzioni a tempo pieno di molti frequentanti del corso per Receptionist, in linea con quanto avviene per tutti i corsi orientati a ruoli amministrativi (Segreteria Amministrativa e Contabilità e Bilancio).Il corso di Contabilità si conferma essere uno dei percorsi con la più alta ricaduta occupazionale.
Spesso nella fase di orientamento le persone temono di non potersi occupare di contabilità, se non hanno avuto un percorso scolastico apposito. La nostra esperienza, e quella dei nostri corsisti, dice il contrario. Con un’ottima preparazione e con tanto impegno questo settore offre molte opportunità, specialmente alle donne.
Per finire, il corso di Addetto all’assistenza di base vede il 100% di persone occupate, tra quelle che hanno risposto al sondaggio. Anche in questo caso la crisi pandemica ha provocato una crescita immediata della richiesta di queste figure, che già trovavano una buona percentuale di inserimento.
“Tanto lavorano solo gli OSS”?
Spesso le persone sono indecise tra l’intraprendere il corso per ADB (Addetto all’Assistenza di Base) o tentare direttamente il corso OSS con l’esame presso la ASL.Questi numeri sono l’indicazione più evidente su come sia meglio procedere. Con la qualifica di ADB, specialmente in questa fase, è possibile lavorare subito, per poi eventualmente prendere anche la qualifica di OSS con il corso di integrazione.