Le differenze tra i percorsi formativi nelle diverse regioni

Abbiamo parlato di come la competenza regionale sulla formazione produca una serie di contradizioni e differenze territoriali (per approfondire: Titoli nazionali, formazione regionale: la giungla burocratica). La situazione delle Guide Ambientali merita però un focus particolare: ci sono Corsi e corsi.

I CORSI DI QUALIFICA

Per diventare Guida Ambientale è necessario frequentare un corso di Qualifica e superare l’esame finale (per approfondire: Una guida per diventare Guida Ambientale). Chi è in possesso di specifici titoli di studio può richiedere direttamente la partecipazione all’esame finale, preparandosi in autonomia. La situazione è estremamente variegata. Ci sono Regioni nelle quali la figura professionale non è nemmeno normata, quindi in quelle regioni è impossibile ad esempio ottenere il patentino. Tuttavia, trattandosi di un titolo nazionale, anche chi risiede in quelle regioni può effettuare corsi ed esami in altre regioni, e ottenere comunque l’abilitazione.

LA DIFFERENTE DURATA COMPLESSIVA

Anche dove i corsi sono riconosciuti e attivi però si riscontrano differenze enormi.
In Regione Toscana il Corso di Qualifica per Guida Ambientale è di 600 ore complessive e comprende necessariamente un periodo di tirocinio.
Altre Regioni prevedono invece corsi di 300 ore, e addirittura corsi di sole 150 ore, che non prevedono alcuno stage! In questi percorsi formativi vengono indicate un totale di 70 ore di teoria (in Toscana sono circa 500, e 70 non corrispondono nemmeno a una singola unità formativa della parte tecnico-professionalizzante).

LE DIFFERENZE SULLA PARTE PRATICA IN ESTERNA

Anche per quanto riguarda la didattica in esterna, se si sommano le ore di escursioni didattiche e quelle di tirocinio in affiancamento a Guide Ambientali, nei nostri corsi, ma anche in quelli di altre agenzie della Toscana, si effettuano circa 300 ore, a fronte delle 80 proposte in quelli che possiamo chiamare “corsi brevi”. Il Corso per Guida Ambientale è certamente uno strumento per ottenere un titolo abilitante alla professione, e tutti i percorsi riconosciuti dalle varie Regioni lo sono. Si può quindi scegliere un percorso breve e raggiungere questo obiettivo.
Noi riteniamo però che un Corso di Qualifica debba prima di tutto essere un percorso di crescita personale e professionale, che permetta non solo di fregiarsi del titolo, ma soprattutto di ESSERE una Guida Ambientale.

I contenuti

Questi sono solo i principali contenuti previsti dai corsi di qualifica della Regione Toscana: Contenuti di base:
  • normative di settore con particolare riferimento alla legislazione in materia di tutela ambientale e urbanistica riguardo alle aree protette
  • deontologia professionale
  • aspetti contabili, fiscali, previdenziali e contrattuali
  • nozioni di marketing turistico
  • elementi generali di storia, archeologia, geografia, folclore, tradizioni, usi e costumi della Toscana
  • elementi generali di chimica e biologia
  • prevenzione, infortunistica e pronto soccorso
  • zoologia
  • geologia
  • botanica
  • climatologia, meteorologia e nivologia
Contenuti tecnico-professionalizzanti:
  • sentieristica e segnaletica
  • orientamento, topografia, cartografia
  • tecniche escursionistiche
  • norme di comportamento in caso di imprevisti
  • individuazione, progettazione, realizzazione, documentazione e offerta di itinerari
  • sicurezza e primo soccorso in ambiente naturale
Contenuti trasversali:
  • gestione e conduzione dei gruppi
  • problem solving
  • comunicazione efficace
Si tratta di un corso molto impegnativo, che viene portato a termine solo da chi è veramente motivato a professionalizzarsi. Non vediamo come tutte queste materie di studio possano essere argomentate in quei percorsi di che prevedono appena 70 ore di aula, come non vediamo cosa, tra queste competenze, potrebbe in effetti essere depennato da un programma.

La qualità professionale

Il problema delle differenze regionali è radicato e non ci stupisce. È spiazzante invece vedere come associazioni di settore, che dovrebbero proteggere e garantire la qualità professionale della categoria, promuovano questi “corsi brevi” sui propri canali e vantino un contributo diretto sulla docenza, tanto che le pagine web dedicate sembrano quelle di un’agenzia formativa, piuttosto che di un’associazione di categoria.
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