Formazione libera, riconosciuta, finanziata e obbligatoria: vediamo le caratteristiche
Spesso è difficile orientarsi nella formazione professionale per adulti. Adesso le opportunità si sono allargate ulteriormente con il prolificare dei corsi online. Cerchiamo di fare chiarezza su alcuni aspetti tecnici, che fanno però la differenza sulla qualità della formazione stessa.Corsi ad hoc e corsi a catalogo
Si può innanzi tutto distinguere tra la formazione progettata appositamente per rispondere ai bisogni di singole persone o organizzazioni (ad hoc) e quella a catalogo. Dal momento che la prima può assumere una varietà infinita di caratteristiche, ci soffermiamo invece sulla formazione a catalogo. Si intende per formazione a catalogo un insieme di corsi progettati ed erogati da un ente, al quale la singola persona può iscriversi e partecipare. I corsi di formazione a catalogo si caratterizzano per diversi aspetti: requisiti di ammissione, contenuti, metodologia didattica, strumenti impiegati, competenze dei docenti, durata, frequenza, attestazione finale.Formazione riconosciuta e non riconosciuta
Tutta la formazione può essere “buona”, dipende dall’obiettivo che ci si pone nel frequentare un corso. Se l’obiettivo è ad esempio quello di imparare un contenuto specifico per interesse personale, sarà importante accertarsi dei contenuti e della qualità della docenza, mentre poco importa quale sarà l’attestazione finale. Al contrario, se la formazione è finalizzata all’accesso a una specifica professione, o all’aggiornamento necessario per la stessa (la cosiddetta formazione professionale), è importante verificare che il corso scelto permetta anche il conseguimento di quel titolo.Gli organi di accreditamento
Gli enti che “accreditano” o “certificano” un corso sono molti, e si occupano di settori professionali diversi. Ci sono ad esempio le associazioni di categoria che possono conferire crediti formativi ai corsi delle materie attinenti al settore specifico (es. Ordine degli Avvocati, Ordine dei Geometri etc…). Ci sono corsi accreditati a livello ministeriale, e riguardano soprattutto il settore dell’insegnamento e della scuola. La formazione professionale invece, quella che regola l’accesso a molte professioni, è competenza delle Regioni. Sono le Regioni quindi che possono conferire l’accreditamento agli Organismi Formativi e poi ai singoli corsi.Formazione riconosciuta e formazione finanziata
La “formazione finanziata” fa riferimento a tutti quegli interventi formativi finanziati con risorse pubbliche, attraverso voucher individuali o assegnazione di risorse agli organismi formativi vincitori di bandi pubblici. La “formazione riconosciuta” fa invece riferimento a tutti quegli interventi formativi finalizzati all’ottenimento di un titolo professionale riconosciuto a livello nazionale (qualifica o certificazione di competenze), ma NON finanziata con risorse pubbliche.Agenzia accreditata e corsi accreditati
L’accreditamento di un organismo formativo NON implica automaticamente l’accreditamento dei corsi che quell’organismo eroga.
Sono tenuti all’accreditamento tutti gli Organismi formativi pubblici o privati che intendano organizzare ed erogare attività di formazione, finanziate con risorse pubbliche, e/o riconosciute.
Per ottenere l’accreditamento gli Organismi devono rispettare una serie di parametri stringenti: competenze interne in ambito progettuale, finanziario, amministrativo e gestionale; una sede con caratteristiche specifiche; la certificazione del sistema per la qualità (ISO 9001:2015) etc…
Per un dettaglio di queste caratteristiche nella Regione Toscana si può fare riferimento al D.G.R. 17.12.2007 n. 968 e s.m.i.
Le agenzie formative accreditate, e SOLO quelle accreditate, possono ottenere il riconoscimento di percorsi formativi o accedere alle risorse dedicate alla formazione finanziata.
La competenza regionale sulla materia genera alcune contradizioni e differenze per le quali rimandiamo a questo articolo.
I repertori regionali
In Toscana (ma analogamente in altre regioni) esistono due repertori di riferimento per la progettazione dei percorsi formativi finalizzati al rilascio della qualifica o di una certificazione di competenze. Il Repertorio regionale delle figure professionali (RRFP) raccoglie 363 figure selezionate, ognuna delle quali prevede una qualifica specifica per accedere a una professione. Il Repertorio regionale della formazione regolamentata, che a sua volta comprende i profili professionali, e gli standard per la formazione obbligatoria, ovvero quei percorsi formativi che non portano al conseguimento di una qualifica, ma sono necessari per accedere a uno specifico esame di abilitazione.Qualifiche e ADA
Le qualifiche professionali descritte nei Repertori sono composte da AdA (Aree di Attività) che, a loro volta, descrivono le competenze e le capacità necessarie per svolgere una specifica attività professionale. I corsi di formazione riconosciuta possono quindi portare al conseguimento di una qualifica professionale, oppure alla certificazione di competenze relativa a una o più AdA, anche di figure professionali diverse. Questo consente alle Agenzie formative accreditate di progettare percorsi formativi in settori diversi e di durate diverse, per poter rispondere alle esigenze di una vasta tipologia di utenza (ulteriori specifiche sull’offerta di Kleis Formazione). Si deve pertanto richiamare la massima attenzione alla dicitura delle attestazioni al termine dei corsi. Capita purtroppo non di rado che certi enti di formazione promuovano corsi anche costosi che al termine non rilasciano Qualifiche, ma attestati che vengono variamente chiamati, ma che non consentono poi lo svolgimento della professione. Qui per un esempio.Caratteristiche e vantaggi di un corso riconosciuto
I corsi riconosciuti hanno una serie di “rigidità” imposte dall’ente accreditante (le Regioni): obbligo di frequenza, esame finale, prove intermedie etc… Queste rigidità costituiscono però anche una garanzia di qualità dei percorsi formativi stessi. Oltre al conseguimento finale di un titolo riconosciuto a livello nazionale, i corsi riconosciuti contemplano sempre un periodo di tirocinio, come modalità formativa necessaria per accedere all’esame finale. Questo periodo di tirocinio curriculare, che può essere svolto ad ogni età, è un momento di apprendimento sul campo, ma è anche spesso un’occasione per affacciarsi o ri-affacciarsi al mondo del lavoro, per prendere contatto con realtà professionali interessanti e aggiornare il curriculum con un’esperienza specializzante.SOLO con un corso di formazione riconosciuta si ha la possibilità di svolgere un tirocinio curriculare fuori dal percorso scolastico.