I dati del 2023 superano quelli del 2019
Secondo il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, le presenze nelle strutture ricettive nel 2023 sono state 445,3 milioni, con una crescita superiore all’8% rispetto al 2022. I dati sono tornati a crescere anche rispetto al periodo pre-pandemico, quando le presenze registrate erano 436,7 milioni (2019).
Durante il periodo estivo i mercati registravano ancora un’incertezza sull’entità di questa crescita, perché il mercato interno era in calo. Gli italiani, soprattutto per effetto dell’inflazione, hanno scelto mete diverse o hanno ridotto del tutto le vacanze.
Grazie al mercato internazionale invece, e soprattutto a quello extra-europeo, il 2023 è stato l’anno di maggiore successo in assoluto per il settore turistico.
Le caratteristiche dei flussi turistici
Sono proprio le città d’arte a trainare questa crescita, dove l’aumento di turisti è stimato al 9,3% e che, complessivamente, ospitano più della metà del turismo complessivo.
Il 2023 chiude con po’ di flessione per le zone balneari (probabilmente più legate al turismo interno italiano), mentre molto positivo è il dato sulle zone di montagna, che confermano la tendenza del turismo di prossimità e del turismo lento.
Le proiezioni dei prossimi anni
Nel 2024 Assoturismo non prevede altrettanta crescita (soprattutto per le tensioni internazionali), ma un mantenimento, che corrisponderebbe comunque alla gestione di numeri impressionanti.
Servono nuovi operatori nella ricezione turistica
Sono stati di recente divulgati i risultati della ricerca Occupazione e mismatch nel turismo e nel terziario, svolta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, secondo la quale tra il 2023 e il 2027 il settore turistico avrà bisogno di quasi 760 mila nuovi occupati. Già oggi sono il 47% le imprese del turismo che dichiarano di avere difficoltà a reperire personale qualificato, e si tratta per lo più di addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela.
La difficoltà di reperimento è legata a molti fattori: la stagionalità, i ritmi frenetici dei picchi di domanda ma anche la varietà di competenze linguistiche e tecniche necessarie.
Su questi aspetti tuttavia le cose si stanno evolvendo. Le stagioni turistiche si allungano specialmente nelle città d’arte e grazie al turismo legato agli eventi.
Le associazioni del settore chiedono sempre maggiori tutele per garantire continuità di reddito per i lavoratori stagionali, dal momento che la richiesta del mercato continuerà a crescere.
Resta da gestire l’aggiornamento delle competenze, con persone che spesso devono riqualificarsi per passare da un settore all’altro, o riattivarsi dopo un’interruzione dell’attività lavorativa.
La proposta di Kleis Formazione
Presso la nostra agenzia arrivano sempre molte richieste a partire dalla primavera inoltrata, quando probabilmente si trovano molte richieste di personale qualificato per l’inizio della stagione. Ma a quel punto è troppo tardi per prepararsi.
Per essere pronti per la stagione 2024 infatti è questo il momento di attivarsi.