Oggi, 18 novembre 2025
Le informazioni ufficiali confermate dal Ministero
La prima prova dell’Esame Nazionale per Guida Turistica, atteso da migliaia di aspiranti professionisti, si è svolta oggi in decine di sedi distribuite in tutta Italia. Il Ministero del Turismo ha predisposto sessioni parallele in grandi poli come Roma (Ergife e Fiera di Roma), Torino, Milano, Napoli, Bari, Ferrara, Chieti, Catania e Cagliari, con un totale di oltre 25.000 candidati.
La prova ha seguito esattamente la struttura prevista dal bando: 80 quesiti a risposta multipla, ciascuno con 3 alternative, somministrati tramite tablet. Le materie hanno spaziato tra storia dell’arte, archeologia, geografia turistica, beni culturali e paesaggio, normative italiane ed europee, siti UNESCO e patrimonio diffuso.
Per motivi organizzativi, quasi ovunque l’inizio effettivo è slittato attorno alle 11:00, a causa delle procedure di controllo e registrazione. Una volta entrati, i candidati non potevano lasciare la sala prima dello scadere dei 90 minuti, anche se avevano concluso la prova molto prima.
Il sistema digitale ha funzionato in modo stabile e ha consentito di tornare indietro, rivedere le domande e modificare le risposte fino all’ultimo secondo.
Il Ministero ha ricordato che l’esito della prova non sarà comunicato oggi. Ogni candidato riceverà la propria valutazione via e-mail entro una settimana.
Le prime impressioni “dal campo”
Una prova difficile, con qualche sorpresa
Se la cornice istituzionale è rimasta fedele alle attese, le percezioni dei candidati raccontano un quadro più sfumato. Molti hanno definito la prova “fattibile ma selettiva”, mentre altri l’hanno vissuta come più impegnativa dei simulatori o dei manuali più utilizzati. È emersa la sensazione che la prova fosse fortemente orientata verso siti e dettagli meno noti, con una presenza minore del previsto di domande su musei e capitali culturali.
In più di una sede si è registrata una certa sorpresa nel trovare in aula anche guide già abilitate, convinte di dover sostenere l’esame per “diventare nazionali”. Non era richiesto, ma qualcuno ha evidentemente interpretato male le norme transitorie.
Alcuni candidati hanno apprezzato la varietà e profondità delle domande; altri hanno parlato di prova “troppo nozionistica”, soprattutto nella parte archeologica.
Le sensazioni nelle varie città
Dalle testimonianze raccolte emergono impressioni interessanti. A Torino sono sembrate prevalere domande su Piemonte e Nord-Est; a Ferrara e Napoli si sono viste molte domande su siti del Centro-Sud. A Roma diverse persone hanno commentato che le domande “non erano impossibili, ma richiedevano una preparazione capillare”. A Chieti qualcuno ha osservato che “non somigliavano affatto ai test dei manuali”.
Un elemento comune a molte testimonianze è la difficoltà di stare seduti per 90 minuti senza possibilità di consegna anticipata: la tentazione di rivedere e cambiare risposte ha colto diversi candidati, non sempre con esiti felici.
Alcune domande uscite oggi (selezione non esaustiva)
Molti candidati hanno condiviso frammenti della prova, che aiutano a restituire una fotografia approssimativa del livello di dettaglio.
Esempi comparsi in più sedi:
- lo stile della facciata della Cattedrale di Bari o di San Nicola
- l’origine del nome Dolomiti
- la formazione del Lago di Braies
- cosa raffigura lo studiolo di Federico da Montefeltro
- l’origine dei reperti dell’Isola di Mozia
- di chi è la tomba di Donatello nel Battistero di Firenze
- la porta principale di Paestum
- cosa rappresenta lo stemma Ferrari
- cosa raffigura il lato meridionale dell’Ara Pacis
- dove si trova il Castello Piccolomini
- la decorazione dell’Eremo delle Carceri
- chi fu imprigionato a Campo Imperatore
- quale valle è compresa tra il Vesuvio e il Monte Somma
In alcuni casi, come per una domanda sull’Ara Pacis, è sorto un dibattito: alcuni candidati hanno sostenuto che “nessuna risposta fosse corretta”, altri invece ritengono che la soluzione ci fosse. Sarà un tema che probabilmente riemergerà nei prossimi giorni.
La percezione complessiva: selettiva ma coerente
Il quadro che emerge è quello di una prova coerente con l’impostazione del nuovo esame nazionale, che mira a valorizzare una conoscenza estesa dell’Italia e del suo patrimonio. La maggiore presenza di siti meno noti è stata letta da alcuni come un segnale di serietà, da altri come una scelta che rischia di penalizzare chi ha una preparazione più generalista.
Il livello di difficoltà è stato giudicato medio-alto: decisamente superiore ai test più diffusi online, ma non impossibile per chi aveva affrontato un percorso di studio ampio e sistematico.
Il clima generale all’uscita delle sedi oscillava tra sollievo, ironia e qualche inevitabile preoccupazione in attesa degli esiti. Come ha scritto una candidata: “Una prova fattibile… se hai ripassato ogni pietra d’Italia”.
E adesso?
Ora non resta che attendere i risultati. Come già ricordato dal Ministero, gli esiti della prova arriveranno via e-mail entro una settimana. Da quel momento si potrà capire quante persone accederanno alla fase successiva e quale sarà il reale livello di selettività di questo primo storico esame nazionale.
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