Un’opportunità di lavoro in un settore in crescita

Chiunque abbia mai abitato in un condominio, pensando all’amministratore, ricorderà qualche terribile riunione condominiale. La casa è il luogo dell’intimità, e ognuno vuole viverla in modo diverso. Per questo spesso le riunioni di condominio si trasformano in interminabili trattative e scontri. Tanto più nei tempi che corrono, dove chiunque può andare su internet e sentirsi esperto di qualsiasi cosa con due click.
L’amministratore si trova a gestire questi piccoli inferni e deve mettere in campo tutte le armi del mestiere: competenze tecniche specifiche, metodo, pazienza e capacità di mediazione.
È un mestiere difficile e multidisciplinare, ma le opportunità per operare con successo ci sono. Prima della riforma si stimava che in Italia ci fossero più di 900.000 condomini, la gran parte dei quali amministrati da condomini, quindi da amministratori “non professionisti”. Nel 2012 gli amministratori di condominio di professione erano soltanto 25.000. Pochi anni dopo, nel 2014, secondo Confersercenti gli amministratori di condominio abilitati erano saliti a 60.000. Questo per l’effetto della Legge n. 220 del 2012 è intervenuta indicando obblighi precisi. L’amministratore di condominio deve:
  • godere dei diritti civili;
  • non essere stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione;
  • non essere stato sottoposto a misure di prevenzione divenute definitive;
  • non essere interdetto o inabilitato;
  • non risultare annotato nell’elenco dei protesti cambiari;
  • aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • aver frequentato un corso di formazione iniziale e svolgere attività di formazione periodica in materia di amministrazione condominiale.
Il corso di formazione iniziale è di almeno 72 due ore e può essere svolto presso specifiche agenzie formative abilitate. Sempre meno quindi sono gli amministratori “fai da te” e sempre di più i professionisti abilitati. Oggi si parla addirittura di “building manager”, una figura professionale che non si occuperebbe più soltanto di far tornare i conti e i millesimi tra condomini, ma che si prenda cura della manutenzione e dell’efficentazione degli edifici nel suo complesso, con particolare attenzione alla qualità della vita dei condomini. Secondo quanto dichiarato al forum dei commercialisti da Jacopo Marrone, sottosegretario alla giustizia, il governo starebbe valutando l’introduzione di un Albo per questa figura professionale. Tanti cominciano amministrando il condominio nel quale risiedono. È un servizio spesso si abbina ad altre professioni come quella di geometra e di commercialista. Ma anche chi non avesse competenze specifiche, con la formazione iniziale, sarà in grado di proporsi con autorevolezza.
Nessuna professione è semplice e inserirsi nel mercato è sempre faticoso, ma con il corso di abilitazione in tre mesi è possibile ottenere l’attestato e avviare l’attività.
Klesi Formazione offre questa opportunità con il corso in partenza nel mese di novembre, visita la pagina per ulteriori informazioni.